mercoledì 14 marzo 2012

Rollerblade

In passato, da ragazzino, avevo provato ad andare sui pattini ma le continue cadute hanno creato in me un senso di disgusto generale verso questi simpatici attrezzi. Adesso dopo 13 anni ho riscoperto l'odio profondo che ancora covavo, guardando Rollerblade. Uno dei peggiori ( e vi giuro che ho visto tante porcate in vita mia ) film mai visionati nella mia intera esistenza.
Il tutto comincia con una pallosissima ed estenuante scena di apertura che ricorda vagamente un Flashdance con i pattini, piena di nomi dei produttori e musichette dance anni Ottanta. Siamo quindi catapultati in una Los Angeles post apocalittica piena di cartelli "SKATE OR DIE". Il "post apocalittico" è solo intuibile dalla didascalia "SECOND DARK AGE" che esplode in faccia allo spettatore lasciandolo assai perplesso perchè l'ambientazione sembra ripresa semplicemente in una città di periferia. Dopo solo 5 minuti di film scoppia il delirio: un gruppo di idioti con pattini e maschere da wrestler comincia a violentare delle ragazze per poi farle combattere tra di loro per circa 6 interminabili minuti...Ma ecco che arrivano i buoni della situazione! Delle suore SCHETTINARE (da quello che abbiamo capito è il termine con cui si definiscono quelli che vanno in pattini o in skateboard, quindi praticamente tutti ) che combattono per "madre velocità" coi colori di Spiderman e dei cappucci alla Ku Klux Klan con disegnata sul collo una croce di ferro. Le madri attaccano i wrestlers violentatori con mazze da hockey e coltelli a farfalla. Una delle violentate viene sgozzata ma la devota guerriera democristiana in pattini la cura ponendole sulla gola il coltello (???) con tanto di effetti speciali bruttissimi e iper lisergici che fanno apparire uno smile rosa. Al ritorno le ragazze verranno curate in una pozza di acqua, a quanto pare santa, grazie a un residuato tecnologico dei tempi antichi prima dell'apocalisse. Nel frattempo il famelico Dr. Saticoy ( il vero cattivone di turno raffigurato da un pupazzo orribile ) attua un piano malvagio per sconfiggere il clan di eroiche suore facendo infiltrare nel loro territorio una biondona di nome Hunter che aveva appena ucciso uno sceriffo schettinatore con occhiali da nuoto in un penoso inseguimento con tanto di pistola. Essa riesce a rubare il congegno tecnologico a forma di gemma che crea smile luminescenti curativi mentre una banda di mascalzoni sempre assoldati da Saticoy rapisce il figlio dello sceriffo che protegge le suore guerriere. Rapito il figlio e presa la gemma Saticoy si smaschera facendosi vedere: è anch'esso un wrestler/luchador e cercherà di dominare il mondo intero per crescere il figlio dello sceriffo come un guerriero potentissimo il quale combatterà al suo fianco. Il finale è ovvio: Saticoy verrà sconfitto dalla protagonista guerriera e lo sceriffo in un tripudio di combattimenti veramente imbarazzanti e inquadrature da nausea....Una cosa ci chiediamo: come avremmo fatto a capire la storia del film senza leggere il retro della custodia? Semplice, non avremmo capito assolutamente niente e probabilmente avremmo sfiorato il coma etilico nella titanica impresa di riuscire a interpretare la trama sconclusionata di un film scritta da un regista probabilmente sotto pesantissimi acidi e droghe di genere ultra allucinogeno. La cosa che più mi ha stupito è scoprire che il regista era niente meno che Donald G. Jackson ovvero il creatore del mitico film Hell Comes to Frogtown! Documentandomi ho scoperto che questo è anche un film di un filone videoludico incentrato sui pattini, che comprende anche Roller Blade Warriors: Taken by Force, Legend of the Rollerblade 7 e molti altri.
Sconsigliatissimo ai sobri, veramente consigliato se siete tra amici e avete dell'ottima grappa Ciemme tra le mani.

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