martedì 12 gennaio 2016

Crime Task Force - La vendetta del mercenario

Immaginatevi i telefilm della fine anni '80: machismo, musiche elettroniche, abbigliamento sgargiante con spalline oversize ed esibizione testosteronica di muscolatura varia. Aggiungete una sceneggiatura scritta da un babbuino sprezzante del pericolo e un Lou Ferrigno non dipinto di verde ma con le stesse espressioni e battute di quando faceva "Hulk" e otterrete Crime Task Force (che nella versione italiana aggiunge anche l'incomprensibile sottotitolo "La Vendetta del mercenario"
Jessie è un ex soldato che ha partecipato ad una fanomatica guerra nell'America Centrale. Entra in un giro di cattive compagnie per ragranellare denaro facile. Il film si apre con una scena madre nella quale viene estratta dal bagagliaio la testa mozzata di un bambolotto che scopriamo essere stata attaccata fino a pochi secondi prima ad un tal Robbie. Jessie strabuzza gli occhi come Lino Banfi quando vede la dotazione di Alvaro Vitali ne "La dottoressa ci sta col Colonnello", accetta i soldi per il lavoro svolto, ma accade un imprevisto. Arriva una pattuglia della polizia che ha la peggio nel successivo conflitto a fuoco. Meno male che c'è il barbone più pulito e peggio nascosto del mondo che ha visto tutto! Jessie scappa col bottino e lo nasconde nel posto più sicuro della casa: uno zaino di pelouche a forma di coccodrillo! A questo punto compare il cattivone di turno (che scomparirà poi fino all'ultima scena della pellicola): MISTER B. !
Un cattivo di elevata caratura: Mister B!
Non è dato sapere se sia amante di Bunga Bunga ed Olgettine o un possibile acquirente asiatico del Milan, ma di certo la sua entrata in scena mette i brividi per la paura! (vedere foto esplicativa). In ogni caso Jessie è disperato e lo è anche sua sorella che chiede aiuto a due ex commilitoni del fratello Liberty e Bash che sono in debito con Jessie al quale devono la vita. Liberty lavora in un centro di recupero per delinquenti a East Hollywood, mentre Bash (alias Lou Ferrigno) gestisce una sorta di "Tana delle Tigri" nella quale insegna tecniche assurde di combattimento ad una ventina di individui che vanno sempre in giro con t-shirt blu di due taglie più strette del necessario. La magica coppia si mette in azione ed entra nello strip club gestito da Mr B. (che si trova ad Hollywood e non ad Arcore, a quanto pare). Qui ci sono le stripper più brutte e chiatte della storia del cinema, ma evidentemente il budget era finito.... In ogni caso il cattivone scappa ed aggiunge Liberty e Bash nella lista delle persone da eliminare. Nel frattempo fa eliminare Jessie dai suoi scagnozzi guidati da un sosia di Big Jimmy (per capirci il
Crapanzano di "Così è la Vita" di Aldo Giovanni e Giacomo) che utilizzano metodi raffinati per svolgere il compito: lo impiccano con una fettuccia metrica. A questo punto Liberty e Bash se la legano al dito. In uno scontro epico riescono a sconfiggere, armati delle sole mani, Big Jimmy e soci che sparano raffiche coi fucili a pompa senza scalfirli. Titanico lo scontro tra Big Jimmy e Bash. In realtà Bash sarebbe anche scortato da una ventina di suoi allievi che però si limitano a fare il tifo (caloroso, per carità) mentre il loro mentore rischia la vita.
Nel frattempo il film acquista una inaspettata vena sociale ed impegnata. Liberty scopre che la fidanzata è incinta ed esterna la sua contentezza con un abbraccio e una frase delicata dai vaghi richiami talebani "Si sa. Quando la donna è incinta, impazzisce!"
Ma lei non vuole tenere il bambino. Troppo pericoloso dare alla luce una creatura che potrebbe restare presto orfana. Dopo una vigorosa grattata ai maroni Liberty difende con caparbietà il suo diritto alla famiglia, meglio di una Sentinella o di un comitato No Gender "Il figlio è anche mio. Ti ammanetterò al letto per 9 mesi". Dopo che il tema dell'aborto è stato affrontato con una tale delicatezza, lo sceneggiatore piazza il carico da 11 "Non pensi che quando saremo morti dovrebbe rimanere una prova del nostro amore?" Questo è troppo anche per la povera fidanzata di Liberty che infatti salta in macchina decisa a non mettere al mondo un bambino che dovrebbe sopportare un padre così ebete....
Alla fine c'è l'happy ending: cattivon sconfitti, gravidanza salva e anche quel neanderthaliano di Bash riesce a trovare l'amore!

Cosa aspettate a recuperare una copia di questo capolavoro: dialoghi imbarazzanti, recitazione sotto il livello di guardia (valga per tutte la scena nella quale Liberty e il poliziotto bevono dalle tazze vuote un inesistente caffè) e risvolti sociologici più ridicoli di una conferenza leghista sul gender. Ecco il trailer:

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