martedì 14 aprile 2020

Il ritorno dei Ninja (1991)

Scrivere un film dalla comicità demenziale è più difficile di quello che si creda. Se si sa maneggiare la materia escono dei veri capolavori come la serie de La Pallottola Spuntata  o i film del primo Mel Brooks come  Mezzogiorno e mezzo di fuoco  Balle Spaziali. Questo Il ritorno dei Ninja, che come suggerisce il titolo originale (9 1/2 Ninjas) dovrebbe fare l'occhiolino a 9 settimane e 1/2, riesce nella titanica impresa di non indovinare ne una gag ne una battuta divertente nell'ìntera ora e mezza del suo svolgimento, facendo apparire Scary Movie degno di essere candidato all' Oscar, Charlie Sheen in Hot Shots! come il nuovo Buster Keaton e fa (quasi) venir voglia di vedere Il silenzio dei Prosciutti  di Ezio Greggio
In questo Il ritorno dei Ninja  si racconta la storia di Joe Vogue un Antonio Zequila più grosso che conquista al baracchino dei panini (dopo una scena irritante nella quale si ripete per 10 volte consecutive la stessa gag dell'omino che inciampa su uno scalino o sbatte la testa su un ostacolo sospeso) la belloccia del film, tale Lisa Thorne. Siccome entrambi vengono minacciati dal palazzinaro Gruber di venire cacciati di casa e uccisi, il buon Joe decide di insegnare l'arte dei Ninja alla sua nuova amica bionda. Ovviamente tutto questo è una scusa per un susseguirsi di scene scritte da un babbuino con la mano sinistra che NON fanno ridere e che portano all'unico motivo di interesse del film: vedere le grazie desnude della protagonista.

Se vi fanno ridere: gag di uomini che sbattono su qualsiasi cosa, uomini che si addormentano mentre vengono sedotti, decisioni capitali decise con partite di pili, scenette con Ninja che scivolano su chiazze d'olio, bionde che mangiano "sandwich di pollo fresco" con la carne ancora piumata, donne grasse che vengono abbattute da camion, scena col cattivone finale di turno che viene raccontata come se fosse una partita di football americano questo è il film che fa per voi. Segnaliamo inoltre che l'attore più interessante del lotto è di gran lunga il miglior amico del protagonista: un pupazzo animato tipo Rockfeller chiamato Mister Ninja.

L'unica spiegazione plausibile che abbiamo trovato al fatto che un produttore abbia investito dei soldi per realizzare una simile schifezza, di cui temiamo il 9 e mezzo del titolo sia il tempo effettivamente dedicato alla realizzazione della sceneggiatura, risiede nei credit dei personaggi.

Infatti Dimitri (una donna che indossa dei baffi alla Groucho Marx e il cui ruolo nel film non è assolutamente ben definito) è interpretato da Barbara Leary, moglie del famoso Timothy che alla fine degli anni '60 all'università di Harvard iniziò a sperimentare l'utilizzo di droge lisergiche come l' LSD e a teorizzare la bontà delle esperienze psichedeliche.

Ecco, alla fine, qualche avanzo di magazzino deve essere arrivato nelle tasche di produttori, sceneggiatori e registi


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